Idronauti a Montovolo

DI LAURA COSTA E ROBERTO RISI

Idronauti davanti all’oratorio di Santa Caterina

Ore 9.30 Fontana di Oreglia. Inizia qui il rito dell’acqua. Accogliamo nella bottiglietta, simbolo del nostro corpo, l’acqua, cioè la vita che ci è stata donata. Con lei percorriamo la salita della nostra esistenza. In silenzio osserviamo la relazione con noi stessi, gli altri e l’ambiente. Accogliamo gli eventi come il fato. Poi la cima di Montovolo, la nostra meta, il compimento. Al termine, svuotando la bottiglietta, celebriamo la fine dell’esperienza metafora della morte. L’acqua quindi ritorna nel terreno e ricomincia un nuovo ciclo. Sarà così anche per noi?

Il silenzio

Gli idronauti, esploratori dell’acqua e dei suoi significati, si muovono senza parole verso la vetta. Camminare in silenzio allena la presenza ed espande le percezioni. Ognuno prende naturalmente il suo posto e mette a disposizione i talenti durante tutta la camminata. I ruoli si sono definiti semplicemente e anche nel momento del bisogno le parole sono risultate inutili, bastavano sguardi e cenni del corpo. Si scopre così che il silenzio risuona ed è pieno di voci mai ascoltate.

Un naturale tempio dell’acqua

Lungo il percorso incontriamo fontane, letti di torrenti e canali. L’acqua qui c’è sempre stata e anche oggi c’è, nonostante la siccità. Infatti Montovolo ha un grande ventre al suo interno che raccoglie l’acqua piovana e la neve sciolta. Un naturale tempio dell’acqua a cui rendiamo omaggio camminando in silenzio e riportando alla vetta l’acqua raccolta ai suoi piedi. L’intento è rimettere in circolo ciò che ci è stato donato dal grande ventre. Un vero e proprio rito per noi, per Montovolo e per il mondo in generale.

Dopo il rito

In cima ci aspettano il bellissimo santuario, l’Oratorio di Santa Caterina, aperto per noi da una bravissima guida, l’ombra fresca, il venticello e il panorama mozzafiato che permette allo sguardo di arrivare fino a San Luca di Bologna. Immancabile il pranzo al sacco. Scendiamo in allegria tra chiacchiere e condivisioni. Ad Oreglia ci fermiamo a rinfrescarci alla fontana da cui siamo partiti.

All’ombra del vecchio mulino gustiamo l’aperitivo preparato da Emanuela con i prodotti della sua azienda a base di polpette di tarassaco, sciroppo di sambuco e altre specialità in compagnia dei suoi simpatici asinelli e delle oche chiacchierone.

Ringraziamo gli Idronauti che hanno partecipato a questo primo Idroviaggio di gruppo. A settembre ci saranno nuove avventure.