Misteriosa acqua – intervista al Prof. Giovanni Dinelli

DI LAURA COSTA E ROBERTO RISI

La scienza è piena di domande senza risposta. Questo è il suo bello, è la ragione per cui esiste. Anche l’acqua fornisce sconfinati territori di ricerca agli scienziati. Come dice il prof. Elia: ” è uno degli elementi più studiati al mondo, ma il meno conosciuto.” L’acqua è quindi fonte di vita e di mistero. Inoltre se pensiamo al fatto che l’essere umano è composto per il 99% di molecole d’acqua, come lei siamo portatori di enigmi avvincenti.

Misteri

Ecco alcuni misteri legati all’acqua. Come può uno squalo percepire la presenza di sangue da 4/5 km di distanza, anche quando sono poche gocce sciolte in mare aperto? Come fa la linfa a risalire fino alla cima di una sequoia, vincendo la forza di gravità? Come fa ad esistere una goccia? Perché l’acqua è la regina delle reazioni biochimiche su questo pianeta? Qual è il suo mistero?

Quarta fase dell’acqua

Per rispondere ad alcune di queste domande ci possiamo rifare a una notizia che, da un po di anni, sta rivoluzionando il mondo della scienza: esiste un quarto stato dell’acqua! Oltre ad essere in forma di liquido, di vapore e di ghiaccio, l’acqua può assumere uno stato simile a quello della gelatina. Uno stato tra il solido e il liquido. In questa fase l’acqua si comporta come un cristallo liquido. A definire e nominare questa fase dell’acqua è stato Gerald Pollack, anche grazie a tutte le ricerche svolte a livello mondiale da molti scienziati su questo elemento.

Un bicchiere d’acqua

In un bicchiere ci sono due tipi di acque. Quella a contatto con il vetro e l’aria assume una consistenza diversa da quella che sta al centro del bicchiere. Lo potete osservare ponendo il vostro sguardo al pelo dell’acqua contenuta nel vostro recipiente. Lì vedrete uno strato più consistente, simile a una sottilissima pellicola. Questa è la quarta fase dell’acqua descritta, studiata e nominata da Gerald Pollack. Di questo e di tanto altro ancora abbiamo parlato con il professor Giovanni Dinelli del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari dell’Università di Bologna. Qui riportiamo la prima parte dell’intervista.

@informadacqua