Prem Antonino – Acqua, rito, battesimo.

DI LAURA COSTA E ROBERTO RISI

Quotidianamente usiamo l’acqua per lavarci, lavare, bere e cucinare. Lo facciamo spesso in modo distratto e diamo per scontata la sua presenza. Però tutti questi gesti fatti con consapevolezza potrebbero diventare dei veri e propri riti quotidiani.

Paradossi del rito

La parola rito spaventa in questa epoca di scientismo. In realtà significa semplicemente usanza, procedimento ordinato. Ecco un paradosso. La scienza è un rito. Infatti richiede la ripetibilità degli esperimenti, regole e protocolli da seguire e linguaggi condivisi. Noi siamo abituati a pensare che dietro a un rito c’è un sacerdote appartenente a qualche religione in possesso di una misteriosa conoscenza. In realtà anche gli scienziati compiono riti quando effettuano esperimenti da cui traggono conoscenze altrettanto misteriose.

Rito è consapevolezza

Quindi il rito avviene nel momento in cui compio gesti ripetuti con attenzione a ciò che accade fuori e dentro di me. Ciò mi permette di trarre riflessioni, conclusioni e avere comprensioni. Così divento consapevole della mia esistenza nel mondo e della relazione che ho con esso. Questo può accadere a uno scienziato, a un sacerdote, a tutti noi, indipendentemente dalle credenze, dal credo religioso e dall’istruzione. Spesso confondiamo l’istruzione con la sapienza e il credo con la coscienza. Per questo deleghiamo il compimento del rito a “professionisti”: dotti, medici e sapienti, preti, politici, psicologi, scienziati, genitori e insegnanti. Ciò limita la nostra possibilità di fare esperienza diretta della realtà e delle verità. Rinunciando a vivere il rito, rinunciamo al potere di conoscere ed evolvere senza intermediari.

Il rito quotidiano dell’acqua

Con l’acqua si compiono riti dalla notte dei tempi. Si pensi al battesimo nelle varie religioni, alle soluzione acquose usate per le preparazioni chimiche, alle guarigioni avvenute in antichità nella piscina di Siloe, alle cerimonie del the, ai processi alchemici. Riempire un bicchiere d’acqua, prenderlo in mano, portarlo alla bocca, sentirla scendere in gola e avvertire come entra nei tessuti, ci mette in contatto con il processo del bere. Un piccolo gesto quotidiano così vissuto si trasforma da automatismo in rito, cioè in un processo di conoscenza, consapevolezza e presenza.

Ecco cosa significa “dare importanza ai piccoli gesti quotidiani”. Una frase che spesso ripetiamo senza però capirne profondamente il senso. Questo ci permette di risparmiare energia, focalizzare l’attenzione, aumentare le percezioni sensoriali, fidarsi del proprio corpo, regolare il flusso emozionale e mentale, armonizzare le intenzioni. Inoltre ci si inizia a rilassare profondamente perché ci rendiamo conto profondamente che l’esistenza resta un mistero. Lo dice anche la scienza: “Dopo secoli di ricerca conosciamo appena il 5% di ciò che forma l’universo” . Questo dovrebbe essere il senso profondo dei riti. Siamo avvolti nel mistero e il miglior modo per starci in mezzo è rendercene conto, arrendersi e onorarlo.

Il battesimo sciamanico

Grazie a Prem Antonino, il nostro amico sciamano, abbiamo potuto approfondire e indagare ancora meglio il senso del rito, il suo valore e la funzione curativa che esso ha. Abbiamo scoperto come la tradizione sciamanica abbia creato rituali a partire dallo studio della natura, un po’ come fanno gli scienziati. Per esempio il rituale del battesimo nasce dall’osservazione di come gli animali si bagnano in acqua. Nell’intervista che segue Prem Antonino spiega molto bene la differenza tra i rituali del battesimo sciamanico e cattolico. Inoltre sottolinea quanto sia importante mettere attenzione alle informazioni che diamo durante i riti perché l’acqua le veicola. L’acqua, come spiega Prem, quando prende forza è inarrestabile, penetra ovunque e nulla la ferma. Per questo un’informazione affidata a lei assume le stesse caratteristiche. Quindi è importante mettere attenzione ai nostri pensieri ed emozioni quando entriamo in contatto con lei nei nostri riti quotidiani: bere, lavare e cucinare.