Renata Calieri

Renata Calieri

Le origini

Sono nata ribelle, curiosa, determinata, combattiva. Quella che in Omeopatia si definirebbe Contrary: contraria, oppositiva, contro-corrente, non allineata alla visione del gregge e tantomeno alle imposizioni, perché ho sempre guardato con analisi l’altro lato, valutando sempre le opzioni alternative.

Nella mia indole, come nel mio segno zodiacale, e forse pure nelle mie vite precedenti di curandera, sciamana, guaritrice medievale messa al rogo come strega, ci sono sempre stati il bilancino di precisione, gli alambicchi, le erbe curative e i veleni, la chimica e la Natura.

Nel mezzo del cammin…

Su queste fondamenta, la laurea in Farmacia è stata quasi automatica. Una farmacista però guardinga sulla chimica di sintesi, sulle reazioni che essa può provocare su un organismo vivo e complesso. Una farmacista che si è subito orientata a cercare cosa ci fosse d’altro, oltre la chimica invasiva dei farmaci e oltre la molecola cruda: e ho trovato l’Omeopatia.

L’Omeopatia è il mio stile di vita, la mia visione dell’esistenza, della cura, della malattia, della Medicina, del coinvolgimento del soggetto alla propria guarigione. Ne sono diventata Docente in diverse Scuole italiane rivolte ai Professionisti (Medici, Veterinari, Farmacisti, Ostetriche/ci), sono responsabile del Dipartimento Farmaceutico della Federazione FIAMO (www.fiamo.it) per la quale sono pure Capo-redattore della NL periodica; ho lavorato per vent’anni nell’industria di produzione di medicinali omeopatici e sono la referente per l’Italia nel Pharmacy Working Group internazionale della Liga mondiale; ho pubblicato diversi articoli su riviste specialistiche, e ho avuto qualche collaborazione con un paio di Università italiane. Con centinaia di presentazioni e conferenze, sia al pubblico che ai professionisti, ho soddisfatto il mio profondo desiderio di divulgare l’Omeopatia e le sue prodigiose capacità di guarigione.

Ho anche un attestato di Nutritional Cooking Consultant, di Chocolier (sommelier del cioccolato) e di Trainer Chocolier. Il cioccolato è la mia seconda passione, che pure c’entra con la chimica, l’alchimia del gusto, la supplementazione alimentare, i meccanismi biologici e curativi.

Nel 2018 è entrata nella mia vita una fata meravigliosa: una cagnoletta peperina di nome Cherry, capace d’insegnarmi come si vive, come si gode delle cose che ci sono, e di mettere in moto e in attività fisica una pigra come me.

Più o meno adesso.

Non ho contraddetto quasi affatto le passioni e gli impegni che ho messo in campo nel mio tempo di mezzo. Conservo tuttora le passioni iniziali, cui aggiungo l’ecologismo, l’apprezzamento per il Biologico, il vegetarianismo convinto, l’amore per gli animali. Cui aggiungo nuove competenze in ambito informatico, la mia indole manageriale, il problem solving, la mia spiccatissima capacità ideativa e di concretizzare le idee sviluppate. La mia amica dice che dentro il cranio ho un criceto inarrestabile che corre instancabilmente nella ruotina delle idee e dei progetti: sarei ricca se prendessi un solo soldino per ogni idea realizzabile che esce da quella ruotina.