La ricetta dello Xerosidrile

DI LAURA COSTA E ROBERTO RISI

Prof. Vittorio Elia

Secondo incontro con i Druidi

In questi tempi di pandemia, che sicuramente ricorderemo per molto tempo, noi tre Laura, Roberto e Dianora troviamo finalmente il tempo per realizzare il nostro  Xerosidrile, letteralmente una “cosa fatta di acqua secca”. Così il Prof. Vittorio Elia e la Dott.ssa Elena Napoli hanno chiamato, giocando con il greco antico, quell’inaspettato solido che si ottiene facendo evaporare dell’acqua pura perturbata.  Anche per questo li abbiamo amichevolmente soprannominati Druidi dell’acqua. Ora tentiamo di ricostruire il procedimento. Quando eravamo nel loro laboratorio a Napoli, ci era  sembrato tutto così facile! Sicuramente servono un contenitore per alimenti, del cotone idrofilo e dell’acqua distillata. Per prima cosa bagniamo il cotone. No, va lasciato a bagno. Ma si strizza? Poi si stende? L’acqua si filtra? Abbiamo un po’ di confusione e decidiamo di ricontattare i “Druidi”. 

Andarli a trovare è impossibile, il Covid-19 ci separa, ma la Rete ci unisce. Quale rete useranno i druidi? Fatta la domanda, riceviamo la risposta e ci colleghiamo con loro. Ecco finalmente la ricetta chiara e precisa dello Xerosidrile. Riportiamo parola per parola ciò che Vittoria Elia ci ha detto:

La ricetta dello Xerosidrile

“ L’operazione è semplice ma richiede un po’ di pazienza. Occorre tuttavia un conduttimetro! Ai fini di vedere il risultato potreste comprare un conduttimetro su Amazon, di quelli che si usano per gli acquari. Se non ricordo male, il costo dovrebbe essere intorno ai 10/30 euro. Comprate un contenitore per alimenti delle dimensioni all’incirca cm 20x20x30, una confezione di cotone idrofilo in farmacia (circa 100 grammi) ed almeno 1, 5 litri di acqua distillata o meglio bidistillata. Siete quasi pronti! Lavate accuratamente il cotone idrofilo con acqua di fontana due tre volte, strizzandolo ogni volta . L’operazione di lavaggio serve per eliminare le sostanze (impurità) solubili. Buttate via ogni volta l’acqua di lavaggio.

Il cotone così trattato è pronto per il processo iterativo. Aggiungete un litro di acqua distillata o bidistillata nel contenitore e immergete i 100 grammi di cotone nel liquido. Misurate la conducibilità. Tappate il contenitore con il suo tappo, lasciate il cotone nell’acqua per 2/4 ore. Estraete il cotone dal liquido e strizzatelo in modo da far cadere il liquido nel contenitore. Il cotone strizzato verrà ora appeso come una normale biancheria in modo che si asciughi. In genere il giorno dopo sarà sufficientemente asciutto. Immergetelo nuovamente nel liquido del contenitore. Dopo 2/4 ore strizzatelo e……Ogni volta che mettete il cotone ad asciugare misurate la conducibilità del liquido (noi la chiamiamo acqua perturbata). La conducibilità dovrebbe essere maggiore di quella misurata la prima volta. Con pazienza ripetete il processo di bagna, strizza e asciuga finchè la conducibilità non sia aumentata di circa 100 volte rispetto al primo valore.

Naturalmente ad ogni bagna/asciuga il volume dell’acqua perturbata diminuirà. Non vi preoccupate! Non aggiungere altra acqua!!! Quando avrete ottenuta la conducibilità desiderata 100-500 volte quella iniziale, potrete fermarvi nel processo iterativo! Comunque fermatevi quando il volume del liquido nel contenitore (dopo l’ultima strizzatura) sia intorno ai 100-200 millilitri. Come avrete potuto notare non vi è bisogno di filtrare. Qui interviene l’operazione di liofilizzazione, ma non tutti hanno a disposizione un liofilizzatore. Nel caso riusciste a trovare l’opportunità di liofilizzare il liquido dovreste ottenere un solido, lo Xerosidrile.”

Si può fare!

L’esaltazione è palpabile. La ricetta è chiara. Ora possiamo realizzare il nostro Xerosidrile. Un po’ ci rammarica il fatto che non abbiamo il liofilizzatore, ma subito veniamo rassicurati da Vittorio con queste parole: “Nella attuale fase di reclusione domestica io non posso ulteriormente aiutarvi. Se e quando usciremo di galera potrò darvi una mano anche per il processo di liofilizzazione.  Tuttavia a questo punto avete già avuto l’opportunità di aver variato la conducibilità dell’acqua con l’uso di un polimero idrofilo insolubile. Una opportunità non data a tutti i comuni mortali!” 

Domande per il futuro

Il collegamento con il Druido è finito. Rimaniamo con questa ricetta in mano e le sue parole di saluto nella testa. Possiamo metterci all’opera e con noi voi. Tutti lo possono fare. Tutti possono verificare che un materiale insolubile in acqua come il cotone, con semplici gesti da lavandaia, cambia di molto le proprietà del liquido. Quindi l’acqua è una maga o una cuoca? Com’è possibile questo? Che proprietà ha l’acqua che ancora la scienza non riesce a chiarire?  Come è possibile che solo pochi mettano attenzione a questa evidenza scientifica?  

A queste e altre domande Vittorio Elia risponderà in seguito. Per ora vi lasciamo con la ricetta spiegata dal Druido in persona.

La ricetta dello Xerosidrile