Memoria dell’acqua – un cambio di paradigma necessario.

Conversazione con Corrado Malanga

DI LAURA COSTA E ROBERTO RISI

Corrado Malanga

Abbiamo deciso di intervistare Corrado Malanga in merito all’acqua e ai suoi misteri perché riteniamo che abbia la grande capacità di rendere chiari concetti che sono molto complessi. Corrado è un professore di Chimica mosso dalla passione per la ricerca. Questo propulsore lo ha spinto ad andare oltre le proprie mappe e quindi oltre le visioni convenzionali della scienza moderna e occidentale. 

Malanga tra noi

Corrado è la parte di noi che ha scelto il coinvolgente compito di creare ponti tra territori distanti, per riunire mondi e far nascere così “il mondo felice”.  La necessità di avere Malanga in noi è perché in occidente esistono molte fratture e contrapposizioni. La scienza avversa la tradizione, la tradizione avversa la politica, la politica avversa la morale, la morale avversa la scienza. 

La scienza allora prende il posto della religione. La religione si rifà sulla morale. La morale, sguarnita di identità, prova a prendere il posto della politica che decide a quel punto di allearsi con la scienza. Insomma un gran caos perturba le nostre menti e quindi le nostre acque, convincendoci che la separazione sia reale, “ma non è così!” Come spesso sussurra Malanga alle nostre orecchie.

Corrado, con la sua capacità di collegare i vari piani dell’esistenza, grazie alla sua vasta biblioteca interiore ed esteriore, porta nel campo della coscienza collettiva concetti e teorie integrate tra loro.

Il sacrificio

Sembra che il processo evolutivo della conoscenza abbia ancora bisogno di passare dal sacrificio di qualcuno. Giordano Bruno venne prima arso vivo e poi celebrato come eroe. Galileo fu processato e costretto a ritrattare le sue idee che poi aprirono la strada alla rivoluzione copernicana. Anche in questo periodo abbiamo una serie di scienziati che rischiano di “essere bruciati vivi”. Fortunatamente le loro teorie, per quanto avversate ora, stanno già aprendo le porte alla nuova scienza. Anche la storia della ricerca sull’acqua ha i suoi martiri, Jacques Benveniste è il più noto. 

Argomenti della conversazione.

Di Benveniste ci racconta Corrado affrontando anche il tema dei fraintendimenti e delle resistenze che sono esistite ed esistono tra gli scienziati.Inoltre fa comprendere, in modo semplice, cos’è la memoria dell’acqua, cosa significa coerenza, cos’è un campo, cos’è un cluster. Racconta degli esperimenti di Luc Montagnier, Emilio Del Giudice, Massimo Citro.

Permettersi per un attimo di seguirlo in territori insoliti, inesplorati e poco abituali, è un esercizio mentale che permette all’acqua del nostro cervello di rigenerasi. Inoltre scoprire cose nuove sull’acqua aiuta a portare chiarezza in noi stessi. Come dice Malanga “Noi siamo la molecola d’acqua”. 

Buona Visione