Malanga – L’acqua otticamente attiva negli esperimenti di Elia

DI LAURA COSTA E ROBERTO RISI

Corrado Malanga ritratto da Alessandra Montanari

L’acqua è un territorio affascinante, porta scienziati di tutte le discipline a confrontarsi sui suoi diversi aspetti. Dalla fisica alla biologia, dalla medicina alla metafisica, facendo sempre un passaggio nello spazio e nel futuro, l’acqua oggi più che mai è protagonista di grandi dibattiti. Cosa lei pensi di ciò è per tutti un mistero. Mancandoci ancora la capacità di avere un filo diretto con lei, ci avvaliamo di menti che la stanno decodificando. Questo crea una molteplicità di interpretazioni dei fenomeni a volte in contrasto tra loro. Ci sono però uomini di conoscenza che hanno il talento di creare visioni unificanti. Uno di questi è per noi il Prof. Malanga.

Malanga ed Elia – una visione, una ricerca..

Dopo l’incontro con Vittorio Elia siamo rimasti molto colpiti dalle sue ricerche. La nostra mente ha incominciato a osservare come alcune scoperte di Elia potessero avere implicazioni importanti sulla biologia, la medicina, le neuroscienza, la metafisica fino ad arrivare alla magia. Stavamo toccando l’iperuranio con un semplice incontro. Chi poteva darci una visione cosmogonica di reazioni chimico-fisiche? Chi poteva aiutarci a vedere in quelle ricerche una metafora dell’esistenza? La nostra risposta è stata istantanea: Malcor, il professore che avrei sempre voluto avere a scuola. Capace di farti appassionare a qualunque ricerca. Foss’anche capire perché il cielo è azzurro.

Vittorio Elia ha scoperto come il semplice bagnasciuga di un polimero idrofilo, come il cotone, in acqua distillata produca dei cambiamenti delle sue proprietà chimico-fisiche. Testando l’acqua così perturbata con le metodiche usuali, risultava la presenza di sostanze che sicuramente non erano presenti. Il dicroismo circolare, una metodica basata sull’attività ottica, era positivo per la presenza di molecole proteiche con una struttura terziaria, ma nessuno le aveva introdotte nel sistema. Ma, come ci spiegherà Malanga nel video, le molecole dell’acqua possono assumere una struttura che mima altre molecole, cioè ne prende la forma esterna data dagli orbitali.

Il paradosso della validazione scientifica.

Parlando con entrambi gli scienziati, abbiamo sentito la loro esigenza di riformulare alcuni paradigmi della scienza moderna.Se da un lato c’è la necessità di effettuare misurazioni con metodi ortodossi per validare la scientificità degli esperimenti, dall’altro si avverte il limite di queste metodologie. Se un’analisi rileva la presenza di cloruri che non sono assolutamente nel liquido, dov’è l’errore? Se abbiamo creato delle analisi per validare i risultati, che succede se i questi ripetuti molte volte invalidano le stesse analisi? Ci troviamo davanti a un paradosso scientifico che richiede una osservazione attenta di questi fenomeni. Ogni paradosso, siamo convinti, è come un trampolino. Bisogna raccogliere e unire le forze per compiere il balzo.